La giungla del Borneo

Nel nostro viaggio in Malesia, la giungla del Borneo era una delle tappe imprescindibili e doveva occuparne una parte rilevante.

Dovevamo vedere con i nostri occhi i luoghi di cui avevamo solo sentito parlare nelle fiabe e che, pare, stiano venendo deturpati per far posto a piantagioni di palme da olio. Obiettivo: incontrare almeno un orango nel suo ambiente naturale.

Abbiamo scelto la regione del Sabah, nella parte più a nord dell’isola, perchè avevo letto qualche descrizione riguardo il fiume Kinabatangan, e ne ero rimasta affascinata. E, in effetti, posso dire che è stata una delle esperienze turistiche più emozionanti di tutta la mia vita.

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Come arrivare nel Borneo

La Malesia è formata dalla parte più meridionale della penisola malese (vi ho già raccontato di Malacca, delle Cameron Highlands e del Parco nazionale di Taman Negara) e dalla parte più settentrionale dell’isola del Borneo (la parte centro-meridionale è invece territorio indonesiano). Il Borneo è piuttosto distante dalla penisola malese, tanto che si raggiunge con un volo di circa 4 ore da Kuala Lumpur. Ecco perchè, nel giorno del trasferimento, tra i tempi d’attesa in areoporto e il tempo del volo, praticamente è impossibile (o comunque non è conveniente) organizzare altre attività.

Il volo

Noi abbiamo deciso di impegnare un’intera giornata in trasferimenti e siamo partiti al mattino presto in barca dalle Isole Perhentian per poi prendere 2 voli consecutivi. Sì, abbiamo rischiato un pochino perchè se avessimo avuto problemi con il primo volo (Kota Bharu-Kuala Lumpur) avremmo perso il secondo. Ma abbiamo ottimizzato i tempi di trasferimenti e attese: siamo arrivati all’areoporto di Kuala Lumpur e da lì siamo ripartiti qualche ora dopo. Destinazione Sandakan, nella regione del Sabah, a nord dell’isola del Borneo.

Come per tutti e 6 i voli interni di questa vacanza, abbiamo scelto Air Asia: il vettore low cost che collega egregiamente le città della Malesia e di un po’ tutti gli stati circostanti (potete leggere qualche giudizio in più su Air Asia qui).

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Dove dormire nella giungla del Borneo

La prima notte nel Borneo è stata una sorta di “scalo tecnico”. Il nostro volo arrivava nel tardo pomeriggio e avevamo bisogno di pernottare a Sandakan, dove avevamo concordato il pick-up per la mattina successiva. Ci sarebbero venuti a prendere per portarci nel nostro resort in mezzo alla giungla del Borneo, dove avremmo soggiornato nelle 2 notti successive.

Sandakan

A Sandakan abbiamo scelto il Four Points by Sheraton, prenotato su Booking al costo di 66€ (colazione inclusa). Si tratta di un bellissimo grattacielo 4 stelle vista mare, con piscina panoramica, Mai lo avremmo scelto per una permanenza così fugace, ma, visti i prezzi della Malesia, ce lo siamo voluti concedere.

Inutile dire che la camera era comoda e pulita (anche se non spaziosissima) e la colazione ottima. Abbiamo cenato nel ristorante al piano terra: una sorta di giapponese “rivisitato”. Ve lo consiglio. Dopo cena, siamo usciti per fare 2 passi. Bellissimo il lungomare, mentre, nelle strade vicino al nostro hotel, avevano allestito un mercato serale. Carino da visitare, se non fosse per il tanfo insopportabile che arrivava dalle bancarelle della “sezione durian”. Per noi è tutt’ora un mistero come riescano addirittura a mangiarlo!

Bilit – fiume Kinabatangan

In fase di organizzazione, avevo letto sulla Lonely Planet che uno degli alloggi nei dintorni del fiume Kinabatangan era composto da sole 4 camere e si trovava in cima a una collina, in mezzo alla giungla. La particolarità (o forse il problema) era che si poteva raggiungere solo a piedi, percorrendo una scalinata di 600 gradini!

Ho contattato via e-mail The Last Frontier Resort (ora prenotabile anche su Booking) e Jason mi ha fornito tutte le informazioni necessarie. E’ stato soprattutto molto chiaro nel dirmi che avremmo dovuto percorrere la scalinata più di una volta al giorno e che nessuno avrebbe portato i nostri bagagli. Mi ha suggerito, quindi, di inserire lo stretto necessario in uno zainetto e lasciare il resto in un deposito chiuso a chiave, ai piedi della salita.

Quello che in un primo momento mi era sembrato “terrorismo psicologico”, si è poi trasformato in una grande opportunità. Un piccolo alloggio costruito in mezzo alla giungla del Borneo (senza deturparla), la compagnia di poche, selezionate persone (solo gli amanti della natura avrebbero accettato la “sfida” della scalinata) e niente TV nè cellulare.

Il costo e il trasferimento nella giungla del Borneo

Abbiamo concordato un pacchetto di 2 giorni e 2 notti, pensione completa, incluse escursioni in barca sul fiume (1 al giorno), un trekking nella giungla e i trasferimenti in auto da e per Sandakan, al costo totale di 336€ (da pagare in contanti direttamente alla struttura).

La mattina del giorno concordato, Gert, proprietario del resort insieme a Jason, è arrivato puntuale a prenderci con la sua auto al nostro hotel di Sandakan. Ci ha subito detto che durante quei 2 giorni, al resort ci sarebbero stati solo altri 2 ospiti. 2 ragazzi italiani che, caso vuole, abitano a 5 km da noi e che siamo passati a prendere al loro hotel.

Durante le 2 ore di viaggio da Sandakan a Bilik, Gert ci ha raccontato di come lui abbia lasciato il Belgio per cambiare vita e si sia trasferito in Malesia. Qui, assieme a Jason, ha ideato e costruito questo resort con l’intento di far vivere la giungla del Borneo ai turisti in modo diverso. Hanno costruito tutto nel pieno rispetto della natura, compresa la scalinata, realizzata a mano, un gradino dopo l’altro.

Ci ha anche raccontato di come una grandissima parte di giungla sia stata distrutta per piantare palme da olio e di come gli animali, specialmente gli oranghi, debbano forzatamente vivere un zone sempre più ristrette. Ha poi chiarito che l’olio di palma in sè non è nocivo: lo rende invece tale il processo di idrogenazione al quale viene sottoposto perchè sia più facilmente trasportabile nei paesi lontani.

La scalinata

Dopo un paio d’ore di auto, eccola “the staircase”! Sistemate le valigie grandi nel deposito, abbiamo iniziato a percorrela con i nostri zainetti sulle spalle. Non era così terribile. I gradini erano irregolari (e bisognava sempre stare attenti), ma molto vicini tra loro, percui la salita era piuttosto “dolce”; e nessuno ci metteva fretta. 10/15 minuti di cammino che passavano in fretta, perchè camminare in mezzo alla giungla è davvero emozionante: 1000 rumori, e non sai da cosa provengano.

La giungla del Borneo the last frontier resort

E, quando il rumore veniva dall’alto ed era un po’ più intenso, tutti a guardare all’insù. Come ci aveva anticipato Gert, si incontra spesso qualche orango durante il persorso sulla scalinata. L’ambiente è tranquillo (stanno sempre alla larga dal chiasso dei turisti) e sono molto curiosi. E in effetti, così è successo, per almeno un paio di volte. E l’emozione è stata fortissima!

La giungla del Borneo orango

Gert ci ha seguito fino in cima alla scalinata, ci ha fatti accomodare, e poi ci ha consigliato di accantonare le scarpe da trekking che avevamo ai piedi (pensavamo a chissà quale scalata!). Meglio usare sempre le infradito di gomma, “tanto i gradini sono facili e non avrete problemi”. Vero. “Se doveste prendere un acquazzone…e lo prenderete (vero! ndr), vi terreste le scarpe bagnate non so per quanto tempo!”. Verissimo! Un umidità mai vista prima. Se vi venisse in mente di stendere una maglietta sotto il portico per farla asciugare, non fatelo! Dopo qualche ora sarà più bagnata di prima!

La camera nella giungla del Borneo

La struttura è composta da 2 parti: un edificio con le 4 camere e uno con la cucina/ristorante. La camera non è niente male: spaziosa, arredata in modo semplice ma con gusto e corredata da un comodo bagno con doccia. C’è solo il ventilatore a pale sul soffitto, ma qui non poteva e doveva essere diversamente. Siamo stati benissimo.

La giungla del Borneo resort

Per quanto rigiarda il ristorante, invece, si tratta di una sorta di portico, aperto su 3 lati e vista meravigliosa sulla giungla del Borneo, nel quale ci sono 4 (comodi) tavolini: fantastico!

La giungla del Borneo ristorante

Il cibo del resort

Non c’era possibilità di scelta: un piatto principale, frutta e dolce. Bevande a parte. Gli aiutanti di Gert e Jason ci hanno sempre proposto ottimi piatti e devo ammetere di essere rimasta molto sorpresa, sia dalla qualità che dalla presentazione! Per il nostro primo pranzo, ad esempio, ci hanno servito degli spaghetti al ragù che, sarà stata la fame dopo la scalinata o l’emozione di essere lì, non erano davvero niente male!

Dopo il pasto (sia il pranzo che la cena) il ristorante diventava il nostro “salotto”. Col fatto che gli altri ospiti fossero praticamente nostri vicini di casa, avevamo molte cose da dirci!

La giungla del Borneo intorno al resort

Un giorno, dopo pranzo, abbiamo sentito dei rumori provenire dalle piante lì intorno: mamma e baby-orango, probabilmente ci avevano sentiti parlare e, incuriositi, si erano avvicinati per osservarci. Li abbiamo visti benissimo, erano davvero vicini! Quando noi uscivamo per vederli meglio si allontanavano. Appena rientravamo a sederci, si riavvicinavano. Abbiamo notato che la madre, ad un certo punto, ha emesso degli strani versi: sembrava richiamare il suo cucciolo che, forse, spinto dalla curiosità si era avvicinato a noi un po’ troppo. Inutile dirvi l’emozione che abbiamo provato!

La giungla del Borneo orango
La giungla del Borneo orango

Dopo cena, invece, l’unica parete (bianca) del ristorante era il ritrovo di buona parte della comunità di insetti della giungla del Borneo! Io, che non amo particolarmente questo genere animale (e ho una vera fobia per le cavallette), mi sono trovata a poca distanza da esemplari che erano 3/4 volte più grandi di quelli che sono solita vedere (a debita distanza) in Italia! Sopraffatta dall’ansia, li tenevo costantemente d’occhio e, quando iniziavano a volare, scattava il panico. E, per questo, sono anche stata redarguita da Gert, con un “Relax!”. Ma quale relax???

Gert, dopo cena, era sempre lì con noi (anche se stava seduto un altro tavolino a lavorare al PC). Una sera si è alzato di botto e ha illuminato con una torcia la giungla appena fuori il ristorante. Poi si è riseduto. Dopo 5 minuti, stessa scena. Notando i nostri sguardi incuiositi, ci ha detto: “Volete vedere i cinghiali?”. Non siamo riusciti effettimìvamente a vederli (era buio pesto e, vedendo le luci, probabilmente gli animali saranno scappati). Ma sono rimasta stupita di come lui (e i suoi aiutanti in altri frangenti) avessero un udito così sensibile non solo da percepire rumori che noi non notavamo nemmeno, ma addirittura da riconoscerne la “fonte”.

Attività nella giungla del Borneo

In fase di prenotazione, tra tutte le precisazioni e raccomandazioni, Jason mi aveva fatto un elenco della cose che avremmo dovuto portare con noi. Tra queste, erano indispensabili:

  • un poncho impermeabile
  • una torcia
  • un repellente anti-zanzare

Crociera sul fiume

La crociera sul fiume era l’attività per la quale abbiamo scelto la regione del Sabah e, in particolare, i dintorni del fiume Kinabatangan. La giungla del Borneo è per la maggior parte impenetrabile e il modo migliore per vedere qualche animale è incontrarlo, con un po’ di fortuna, sulle rive del fiume.

La giungla del Borneo fiume Kinabatangan

Il soggiorno a The Last Frontier Resort prevedeva 1 crociera al giorno, di un paio d’ore, durante il pomeriggio. Discesa la scalinata e percorso un breve tratto di strada a piedi, si arrivava ad un piccolo molo, dove ci attendeva una barca con la quale, il collaboratore di Gert, ci portava sul fiume. Era bella spaziosa, specialmente perchè eravamo solo in 4. Sono stata contenta di questo: le barche degli altri resort lungo il fiume erano così affollate da rischiare di non avere nemmeno la visuale per fare qualche foto in santa pace.

Le crociere sono state fantastiche. Abbiamo visto un paio di oranghi su un albero (e, a giudicare dall’assembramento di barche, gli altri turisti forse non avevano avuto altre occasioni per vederli) che sembravano mettersi in posa a favore di camera. Gruppi di scimmie nasiche che “volavano” da un albero all’altro, coccodrilli a pelo d’acqua e un branco di elefanti che si abbeveravano. 2 di loro si sono spintonati fino a quando uno dei 2 ha scaraventato l’altro in acqua.

Ci hanno messo poi un po’ per risalire, visto che si impedivano a vicenda di farlo. Siamo rimasti in silenzio ad osservare la scena per almeno mezz’ora. E poi… il tramonto sul fiume. Uno spettacolo.

Trekking nella giungla del Borneo

Durante la mattinata, Gert ci ha proposto un trekking di un paio d’ore nella giungla, fino a raggiunere la cima della collina. Non è stata una passeggiata facilissima e le nostre scarpe da trekking, stavolta, avevano un senso (per il ragazzo che ci faceva da guida, rigorosamente in infradito, probabilmente no). Dalla cima della collina, il panorama era mozzafiato: il serpentone del fiume Kinabatangan che, lento lento, attraversava la giungla del Borneo.

Dall’alto abbiamo anche potuto constatare quello che ci raccontava Gert: una grandissima parte di giungla orrendamente sostituita da file ordinate di palme da olio.

La giungla del Borneo

La giungla del Borneo: consigli?

Se siete amanti della natura, durante un viaggio in Malesia, oltre al parco nazionale di Taman Negara, dovete assolutamente programmare qualche giorno nella giungla del Borneo. Non è agevole da raggiungere, è vero, ma ne vale di sicuro la pena. Quanti giorni? Dipende da voi. Secondo me un paio sul fiume Kinabatangan sono sufficienti perchè, oltre a crociera e camminata, non si sono molte altre attività. Noi siamo stati poi un’altra notte a Sepilok. Ma il Borneo è grande, e c’è anche la regione del Sarawak da visitare. Vi rimando, come sempre alla Lonely Planet.

Vi consiglio, in ogni caso, di evitare i resort che offrono troppe comodità. Nella giungla del Borneo avete un’occasione forse unica di vivere la vera natura, nel silenzio, senza TV, senza cellulari. Ma vi rendete ancora conto di cosa sia “staccare la spina dal mondo”? Io non me lo ricordavo più ed è stato come fare qualcosa per la prima volta!

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